Corrispondente
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Autore: Antonio Preziosi
È il giornalista incaricato di inviare a una testata articoli, servizi, inchieste e notizie riguardanti la città o l’area geografica in cui risiede e lavora.
Si distinguono due diversi tipi di c.: quello dall’estero e quello dall’interno. Il c. dall’estero è una delle figure più prestigiose del giornale. Solitamente si tratta di un giornalista che risiede in una capitale. Le sedi di corrispondenza estera più importanti sono Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Washington, Mosca, Pechino e New York. Il c. dall’estero deve rendere al suo giornale un servizio che è di tipo prevalentemente qualitativo. Non deve cioè garantire la copertura di tutti gli avvenimenti di cronaca, perché tale attività è svolta dalle agenzie di stampa internazionali. Il suo compito è invece quello di integrare il racconto dei fatti offerto dalle agenzie, attraverso approfondimenti e testimonianze dirette. Egli inoltre deve seguire la politica del Paese estero in cui lavora, allo scopo di offrire al lettore italiano dei criteri di valutazione per interpretare la vita politica internazionale. Ecco perché la corrispondenza da alcune importanti capitali estere (Washington, Mosca) viene affidata a giornalisti di grande spessore professionale ed è considerata un ottimo viatico per la direzione di grandi giornali.
Il c. dall’interno, invece, opera in Italia e può avere compiti, mansioni e importanza diversi. Può essere un pubblicista che invia al servizio provincie del giornale le notizie di cronaca dai piccoli centri. Oppure può essere una figura di maggior rilievo come, ad esempio, il c. da Roma per quei giornali la cui sede si trova in una città diversa dalla capitale. Il crescente interesse per l’informazione locale ha favorito la nascita di una figura intermedia: il c. che opera in uffici di corrispondenza o in vere e proprie redazioni locali, presso i capoluoghi di provincia o di regione. La qualità maggiormente richiesta a un c. dall’interno è quella di essere un buon cronista.
Il pezzo inviato dal c. al proprio giornale si dice corrispondenza.
Non è un c. nel vero senso del termine, il cosiddetto c. di guerra. Si tratta in realtà di un inviato speciale che segue dal fronte le operazioni militari.
Si distinguono due diversi tipi di c.: quello dall’estero e quello dall’interno. Il c. dall’estero è una delle figure più prestigiose del giornale. Solitamente si tratta di un giornalista che risiede in una capitale. Le sedi di corrispondenza estera più importanti sono Parigi, Londra, Berlino, Bruxelles, Washington, Mosca, Pechino e New York. Il c. dall’estero deve rendere al suo giornale un servizio che è di tipo prevalentemente qualitativo. Non deve cioè garantire la copertura di tutti gli avvenimenti di cronaca, perché tale attività è svolta dalle agenzie di stampa internazionali. Il suo compito è invece quello di integrare il racconto dei fatti offerto dalle agenzie, attraverso approfondimenti e testimonianze dirette. Egli inoltre deve seguire la politica del Paese estero in cui lavora, allo scopo di offrire al lettore italiano dei criteri di valutazione per interpretare la vita politica internazionale. Ecco perché la corrispondenza da alcune importanti capitali estere (Washington, Mosca) viene affidata a giornalisti di grande spessore professionale ed è considerata un ottimo viatico per la direzione di grandi giornali.
Il c. dall’interno, invece, opera in Italia e può avere compiti, mansioni e importanza diversi. Può essere un pubblicista che invia al servizio provincie del giornale le notizie di cronaca dai piccoli centri. Oppure può essere una figura di maggior rilievo come, ad esempio, il c. da Roma per quei giornali la cui sede si trova in una città diversa dalla capitale. Il crescente interesse per l’informazione locale ha favorito la nascita di una figura intermedia: il c. che opera in uffici di corrispondenza o in vere e proprie redazioni locali, presso i capoluoghi di provincia o di regione. La qualità maggiormente richiesta a un c. dall’interno è quella di essere un buon cronista.
Il pezzo inviato dal c. al proprio giornale si dice corrispondenza.
Non è un c. nel vero senso del termine, il cosiddetto c. di guerra. Si tratta in realtà di un inviato speciale che segue dal fronte le operazioni militari.
A. P.
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Come citare questa voce
Preziosi Antonio , Corrispondente, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (22/12/2024).
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